🔔🇮🇹Villa Pamphili, la donna morta ha un nome: Anastasia Trofimova - La Vita in Diretta | Visto in TV | BiLLaCCioTV | CiaoRINO1
Quando la polizia arriva, il 46enne è seduto sui gradini del civico 63 di via del Mascherone: accanto a lui c’è la sua futura vittima, la donna che abbandonerà in un sacco nero nel parco, annientando anche ciò che resta di lei, la figlioletta. È lui a parlare per lei: «Siamo turisti americani, lei è mia figlia», dice in italiano agli agenti, indicando la bimba in braccio alla mamma che però non ha documenti.
I poliziotti, a quanto risulta, non vanno oltre: registrano il passaporto dell’uomo e, in assenza di denunce, non verificano altro, nemmeno l’identità della donna, si limitano ad accettare quanto dichiarato da Ford: dice che è sua moglie ma il nome risulterà senza riscontri. Tanto che lei è tuttora ignota. Né gli agenti separano la coppia per poter accertare i fatti senza l’ombra di lui a incombere sulla vittima delle sue violenze.
I dubbi di una poliziotta
Una poliziotta però dubita eccome, scatta una foto all’americano ferito, lo fa anche il ristoratore che poi segnala tutto a «Chi l’ha visto?»: è l’immagine che consente agli investigatori di fare «match» tra l’identikit del sospettato descritto dai testimoni con un nome e cognome. «Quello che doveva esser fatto è stato fatto come cittadino e come senso civico — dice ora il ristoratore quando chiede di restare anonimo — . Le buone azioni si fanno punto e basta, non vanno utilizzate per diversi fini».
I testimoni di quell’aggressione non saranno stati sufficienti per il fermo dell’uomo, ma decine di telecamere hanno immortalato la scena violenta. Dietro via del Mascherone, a tre metri dai gradini su cui sedeva Ford, c’è la storica via Giulia, strada che ospita il Consolato generale di Francia, accanto al palazzo dell’Ambasciata. Area presidiata h24 dalle forze dell’ordine, decine di occhi elettronici puntati sui vicoli. Quello di piazza Farnese è solo uno degli episodi in cui esplode la furia di Ford, impunito, lasciato andare almeno tre volte. Libero di far deflagrare la sua ira, ora accusato di aver ucciso la bambina e, probabilmente, la sua mamma, appena i riscontri autoptici ne certificheranno le cause del decesso.
La seconda segnalazione su Ford al mercato
La seconda volta accade al mercato di San Silverio, due passi da Villa Pamphili: è il 30 maggio, di nuovo lite violenta, chiamata al 112, questa volta si registra una segnalazione per Ford sui portali delle forze dell’ordine per «violenze di genere», lei non ha documenti. Succede ancora, il 5 giugno. Ford gira da solo con la bambina perché la madre è già morta: tenta di entrare in un hotel a largo Argentina, un addetto lo blocca, arriva la polizia. È questo forse il momento in cui viene scattata l’altra foto inviata a «Chi l’ha visto»: lui circondato da agenti, la bimba in braccio che piange..[Continua a leggere Vai all'Articolo]