All'epoca di Brežnev , Andreï Filipov è il più grande direttore d'orchestra dell' Unione Sovietica : dirige la celebre Orchestra del Teatro Bol'šoj , ma viene licenziato all'apice della gloria, interrotto nel mezzo di un concerto, perché precedentemente si era rifiutato di espellere dalla sua orchestra tutti i musicisti ebrei. Ventinove anni dopo lavora ancora al Bol'šoj, ma come uomo delle pulizie. Una sera Andreï si trattiene fino a tardi, per tirare a lustro l'ufficio del direttore e trova casualmente un fax indirizzato alla direzione del Bol'šoj: è del Théâtre du Châtelet , che invita l'orchestra ufficiale a suonare a Parigi . All'improvviso Andreï ha un'idea folle: riunire i suoi vecchi amici musicisti che, come lui, vivono facendo umili lavori e portarli a Parigi, spacciandoli per l'orchestra del Bol'šoj. È l'occasione tanto attesa da tutti di potersi finalmente prendere una rivalsa e di terminare il Concerto per vi