Si tratta, di una residenza a diversi chilometri dalla città, circondata da 180 ettari di fitta foresta e accessibile solo dal lago, nei pressi del quale si trovano due isolette che ne nascondo la vista.
Nessuna strada raggiunge la villa. Tutto quello che si sa è che tutto quel terreno venne acquistato nel 1940 da Jorge Antonio, capo della Mercedes Benz in Argentina, uno dei primi nazisti ad essersi trasferito qui.
La residenza venne completata nel 1945 e poi non se ne sentì più parlare. Ciò che sappiamo oggi è che la villa risulta essere proprietà privata e che gli attuali proprietari, dei quali non si sa assolutamente nulla, non rilasciano permessi di alcun tipo ne dichiarazioni di alcun genere, vivendo nel piu' assoluto e stretto riserbo.
L’area, per dirla in berve, è off limits ai visitatori, per cui l’unico sistema per avvicinarsi alla villa e vederla da vicino è arrivarci personalmente. Il President del CiaoRino! Club e il Doc in compagnia del buon Vecchio Lukino della Spoletina , sorseggiando del buon vino rosso in calice tra le antica mura del "CiaoRino! Club" si dicono pronti a farlo, per cui il Q.P. del CiaoRino! riunisce nella notte una "assemblea straordinaria" e con il voto di maggioranza e i migliori auspici si organizza per raggiungere la location in questione per fare chiarezza "Una Volta e per Tutte".
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Dopo 1933 ore di viaggio in zattera a vela provvista di remo in radica di noce e una traversata in "Parallela" delle Ande a piedi nudi , il Q.P. del CiaoRino! Club arriva nei pressi della piccola insenatura dove sorge la villa Inalco. Subito, il Presidente, da buon Ufficiale di Cavalleria del 185^ AUC, scorge una torre di guardia che protegge l’area in entrata e in uscita.
Rivolge la parola al Doc e Lukino, afferma: "Se una mitragliatrice, fosse stata mai piazzata lì, impedirebbe l’accesso di qualunque natante". L’imponente struttura di Casa Inalco sorge a una decina di metri dalla spiaggia, circondata da una fittissima vegetazione alle sue spalle. Il Doc intanto "maestoso Osservatore quale è", conta tre comignoli, due porte d’ingresso, quindici o diciassette finestre.
Lukino nel frattempo, prova ad arrestare l'andatura della zattera con il remo in radica di noce a ormai pochi metri dalla riva e fa arenare la stessa dietro una delle due isolette di fronte alla villa, affinché , i nostri esploratori del "CiaoRino! Club" non siano scrutabili dalle sponde del lago .
il moderno natante dei Nostri Eroi Magistralmente condotto da Lukino
I tre esploratori vanno in ricognizione.
Il Q.P. con indosso una muta sub improvvisata e di fortuna, rimediata per il caso (grazie a vecchie buste della standa, eredità di uno dei tre avventurieri) , si immerge nelle gelide acque del lago , solo in due provvisti di occhialini da piscina con tubo respiratorio annesso (rimediato dal noleggiatore dela zattera di Bariloche e ingegnato per mezzo di un metro di canalina usata per fili elettrici , anche in parte forata).
I mezzi saranno scadenti, ma la qualità umana dei nostri eroi esploranti "fa soccombere qualsivoglia carenza".
E' ora, Q.P. del "Ciao Rino! Club" si immerge silenziosamente in acqua. Nuotano, il Presidente, il Doc e Lukino e arrivano fino alla riva dove a passo del leopardo "quatti quatti", giungono fino alle mura della villa. La prima cosa che vedono, appena toccata terra, è una rampa da idrovolanti che dal lago arriva fino all’ingresso della casa.
E’ chiaro che sia proprio quello il mezzo di trasporto più usato dai proprietari della villa. L’edificio, non è disabitato. Mentre Lukino ispeziona la zona, nota una persona che esce dalla casa e si dirige verso la spiaggia. Subito senza farsi notare si nasconde e aspetta fino a quando , il presunto intruso (dal proprio punto di vista) non rientra in casa lasciandogli strada libera per una ritirata strategica.
A quel punto quando è certo di non essere visto, Lukino con scatto Felino , torna verso il President e il Doc e li informa di quanto aveva visto.
Fu a quel punto che con fare lesto , degno dei migliori bersaglieri fra i lagunari : i nostri Eroi , rientrano in acqua e poi di nuovo a nuoto verso il natante.
Una volta a bordo il President decide che sia il caso di sapere qualcosa di più su quella villa, che si configura come un perfetto nascondiglio per un fuggitivo come Hitler. Questa volta solamente Il president affiancato dal Doc si immergeranno ma si faranno precedere da un drone, che controllerà la situazione dall’alto.
Mentre il Buon vecchio Lukino dela Spoletina rimarrà on air ai motori sulla barca , pronto ad un eventuale messa in atto del piano b : "la fuga a gambe levate" (tipo le truppe statunitensi dall'Afganistan pochi mesi fa, per intenderci).
Il Doc e il Presidente tornano a calarsi in acqua , raggiungono a passo del sornione questa volta la villa e notano subito che dietro la casa: "c’è un sistema di areazione di un tunnel sotterraneo".
Senza esitare il Doc tira fuori una una microtelecamera in fibra ottica, dotata di un tubo di trenta metri e la cala nel tunnel, il Presidente avvia il monitor sul display del proprio telefono, ma qualcosa va storo : "ci sono solo macerie".